L'Arancio: simbologia e allegoria, tra storia e magia.

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In quanti di voi, lettori, sanno che quella degli agrumi è una storia lontanissima sia nel tempo che nello spazio?

I racconti intorno agli agrumi e alle loro origini costituiscono un filo invisibile che lega le terre dell’estremo Oriente al Mediterraneo. O meglio, fili invisibili di una trama fatta d’incontri e mutazioni, tecniche di coltura, climi, viaggi e commercio.

Questa storia ricorda quanto accadde alla dottrina buddista che nei secoli I-II d.C. giunse in Cina dall’India sulle gambe di missionari e mercanti diffondendosi e fondendosi con la cultura e l’arte del luogo.

Zone d’origine: Cina, India, Myanmar e Indocina

Le varietà originarie - il cedro, il pomelo, il mandarino, il limone e l’arancio amaro - hanno tracciato una sorta di antenata della via della seta. Nonostante si dibatta sull’epoca esatta, si ritiene che fossero gli arabi a importare i frutti nel bacino del Mediterraneo, in particolare l’arancio amaro, nel X secolo d.C passando per il Nord-Africa.

Etimologia: dal persiano nārang  e quindi dall’arabo nāranj.

La qualità più coltivata e quella alla base de “sa arantzada” è l’arancia dolce, in realtà un ibrido tra il mandarino e il pomelo. La denominazione latina citrus sinensis, per distinguerla dalla suo diretta progenitrice amara, la citrus aurantium. Essa comparve in Europa molto più tardi, probabilmente alla fine del XV secolo o inizi del XVI: è ipotizzabile che i mercanti genovesi e veneziani, ma anche i portoghesi, diffusero il pomo dorato nelle nostre zone.

Già nel XVII secolo era considerato un prodotto di lusso coltivato dalle famiglie benestanti e anche Luigi XIV fece erigere un’orangerie presso la sua residenza a Versailles. L’importazione dell’agrume in America coincise probabilmente con l’arrivo degli Spagnoli già nel 1493 durante il secondo viaggio di Cristoforo Colombo, tuttavia ancora una volta fu merito dei missionari Spagnoli e francescani che impiantarono gli alberi di arancio in Arizona e California rispettivamente nel 1710 e nel 1769.

La varietà impiegata dimostra quanto mai la sua natura multi-originaria e cosmopolita ma anche l’eccezionale resistenza del frutto alle zone più diverse: si tratta dell’arancia Washington Navel, l’arancia “con l’ombelico”, anch’essa risultato di una mutazione dalla varietà selecta che pare avvenuta presso un monastero brasiliano a Bahia nei primi decenni del 1800.

In seguito negli anni ’70 del 1800 fu trapiantata in California come dono a Eliza Tabbets che le coltivò nella sua proprietà di Riverside dove gli alberi produssero i primi frutti durante l’inverno: il resto è una storia straordinaria di successo e rapida espansione dell’arancia fuori dai confini californiani e nel 1920 divenne il secondo prodotto più redditizio per lo stato americano.

Allegoria dell’arancio

 

” I colori del lato del “più” - polarità che designa i colori caldi e luminosi - sono il giallo, il giallo-rosso (arancione) il rosso-giallo (minio, cinabro). Essi danno luogo a stati d’animo attivi, vivaci, tendenti all’azione… Il colore cresce in energia e come giallo-rosso appare più vivo e splendido.”

( J.W.Goethe - La teoria dei colori. Il Saggiatore 1993, pag. 191)

L’arancio ha un significato allegorico particolarmente positivo. 

Esso è simbolo di ricchezza, fertilità, intraprendenza, sensualità, caratteri riscontrabili nel frutto vero e proprio: la dolcezza, la bontà e la succulenza sottendono al “succo della vita“, al piacere, al “gustarsi” la vita.

La forma sferica richiama inoltre la perfezione, la continuità, l’espansione da un punto centrale. Altrettanto “vitale” è il colore in tutte le sue sfumature, radianti e solari: è infatti la tonalità del secondo chakra Svadhistana - che sprigiona creatività e sessualità, è inoltre legato al senso del gusto e al piacere del cibo. Nonostante racchiuda in sé la passionalità del rosso e l’elettricità del giallo , l’arancio crea un equilibrio di serenità fra i due colori primari.

Se prediligete questo colore siete persone socievoli, intraprendenti ed estroverse.

In conclusione, anche nel suo significato onirico, l’arancio ha una forte valenza positiva legata alla vita e ai suoi momenti lieti, come una gravidanza o le nozze.

Una vera meraviglia della natura sia per il corpo che per lo spirito.

Buona serata e sogni in arancio a tutti!