Hanno detto di noi... : l'arantzada nella letteratura e nella poesia.

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…cosa dicono scrittori e poeti di questo dolce delizioso, icona della Barbagia?

Francesco Congiu Pes (Nuoro, 1887 - 1961 ) Pittore autodidatta

«Oh quale d’aroma gentile tesor contengono quei tenui trucioli d’or! …Se ad uno giammai così peregrina dolcezza un volta concesso è gustar, ei gemma di dolci, dé dolci regina dovrà l’ARANCIATA per certo affermar. Che aroma soave, che grato sapor in quei tenuissimi trucioli d’or!»

Da “L’Aranciata”

Grazia Deledda (Nuoro, 1871 - Roma, 1936) Scrittrice e prima donna italiana a ricevere il premio Nobel per la letteratura nel 1926.

«Il padrino non è tenuto a far altra spesa, tranne la piccola moneta che regala alla donna recantegli, poco dopo, un vassoio con due “carte” di aranciata. Altre “carte” (una carta di aranciata è il tanto che sta su un foglio di carta, con lo spessore di due o tre centimetri) se ne regalano alla madrina che dà essa pure una piccola moneta alla donna portatrice del dono, e che restituisce il vassoio pieno di grano…»

Da “Tradizioni popolari di Nuoro”, 1894

Max Leopold Wagner (Monaco di Baviera, 1880 – Washington, 1962) Etnologo e linguista tedesco, considerato il maggior studioso della linguistica sarda

.«in Sardegna si usano molti tipi di dolce… certi luoghi godono di una fama speciale per i loro dolci… Nuoro per l’aranciata (dolce di buccia d’arancia, mandorle e miele)» Da “La vita rustica della Sardegna riflessa nella lingua”, 1921

Enrico Costa (Sassari, 1841 - Sassari, 1909) Scrittore e giornalista italiano, instancabile studioso della storia e della cultura sarde e considerato il più alto esponente del romanzo storico sardo.

«Sarei per loro un grassator crudele, pronto al ricatto, e a rinunziar per vita al vin d’Oliena, all’aranciata e al miele!» Da “In Autunno, Nuoro”, 1892

Buon inizio di settimana e sogni in arancio a tutti!